In un programma c’è un progetto.

Progettare significa compiere uno sforzo per creare nuove alternative, modificando i confini di una situazione, introducendo fattori e valori nuovi, coinvolgendo altre persone.

La creatività si occupa di ricercare produrre alternative valide.

Postula che si parte dalle seguenti domande: “ si può operare in altro modo?”, “quali sono le alternative?”, cosa altro si può fare?”. Per trovare alternative occorre fermarsi, per raccogliere le idee. Farlo quando tutto fila liscio è difficile, perché non sembra necessario e perché mettere in dubbio la validità di una soluzione quando questa funziona ancora, non è nella nostra cultura.

La cultura occidentale impone di dimostrare che una cosa è errata prima di poter cercare delle alternativa: dibattito e contrapposizioni fanno perdere tempo, perciò si continua a fare le cose sempre nello stesso modo. Altre culture possono riconoscere che il modo di fare le cose attuale è meraviglioso e contemporaneamente cercare un modo diverso di lavorare. Trovti metodi alternativi si confrontano con l’ attuale, se non sono più vantaggiosi vengono accantonati.

Perché sforzarsi quando alcune alternative offerte sono già disponibili o date? Perché dare il proprio sostegno “tout court” alla soluzione “A” o “B” è pericoloso. E’ pericoloso perché nella vita reale in gran parte delle situazioni i “no” hanno delle conseguenze e le alternative che noi vediamo sono solo limitate dalla nostra immaginazioni e dalla nostra capacità di progettarle. Se partiamo dal rifiuto del concetto che una realtà sia immutabile, limitata, condizionata definitivamente combineremo la capacità di ricerca con quella creativa.

Deve occorrere decisione, non possiamo aspettare che la soluzione “definitiva” ci piova addosso, ma agire. Perciò anche per le idee c’è un tempo dato, poi si passa all’azione ed un’idea, ancorché perfetta in sé non ha valore se arriva troppo tardi. Pertanto il tepo della ricerca di alternative deve essere un tempo dato.

Infine, il timore che decidere tra troppe opzioni comporti una fatica maggiore, può essere risolto dai vantaggi che questa fatica può generare, ma anche dall’ intuizione, che nelle scelte politiche gioca un ruolo importatnte.

La crisi che stiamo vivendo, la stagflazione, l’insicurezza del lavoro, il trauma dei mercati, la vulnerabilità sociale e ambientale, la mancata crescita, la mancta valorizzazione del capitale umano…, mi convincono che occorra un modo di pensare nuovo, nuove soluzioni, persone autonome che guardano le cose dall’ esterno, che non stanno nel “coro”, che prima non potevano parlare o non venivano ascoltate.

Abbiamo bisogno di un pensiero indipendente e di ascoltare i cittadini.